Elegia - Quadro storico di Luciano Garibaldi, disegni di Romano Mussolini - FrancoAccame -
Questo libro, scritto dal poeta ligure Franco Accame, di scuola futurista e marinettiana, è una raccolta di poesie tutte dedicate a Benito Mussolini; esse sono state giudicate in maniera lusinghiera da un poeta e scrittore che non è affatto fascista, Giuseppe Conte, considerato l'erede di Eugenio Montale. Scrive infatti, nella controcopertina: "poema della memoria, della passione, della riflessione storica e civile, animato da un amore indomabile, poema pieno coraggio in cui le corde vibrano forte". Il volume si segnala oltre che per i versi di Accame, anche per i disegni inediti di Romano Mussolini dedicati a suo padre, che arricchiscono la parte iconografica. Inoltre una cornice storica di Luciano Garibaldi fa da sfondo alle liriche, per cui risulta che Elegia non è soltanto un libro di pur bellissime poesie, ma è a suo modo anche un saggio politico. |
I Falsi Miti della Rivoluzione Francese - Prefazione di Giovanni Cantoni - Jean Dumont - Questo libro di Jean Dumont, noto come specialista della storia religiosa tra il Cinquecento e il Seicento, uscito in Francia nel 1989 in occasione del secondo centenario della rivoluzione francese, è una spiegazione sul perché molti non abbiano voluto e ritenuto necessario festeggiare tale ricorrenza. Tra le "menzogne" celebrate ci sono la "la presa della Bastiglia", l'epopea dei Volontari dell'Anno III (800.000 disertori su 1.200.000 chiamati alle armi nel 1794!), la "modernizzazione decisiva del popolo al potere", la realizzazione del consenso nazionale, quella di un insegnamento libero, quella di creare un consenso sociale, quella di mettere in atto un minimo di spirito imprenditoriale. Vengono invece messe in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio veri predecessori dei gulag (per esempio 1440 sventurati uccisi nella sola Parigi, fra i carcerati, nel settembre del 1792 e 120.000 vittime in Vandea, massacrate senza motivo a freddo, dove si arrivò a conciare le pelli degli ammazzati per farne stivali e paralumi). E l'elenco potrebbe allungarsi. Splendidamente illustrato a colori il volume è ricco di dati e di informazioni ed ha l'ulteriore grande merito di porre in evidenza che fu la religione, più ancora che la monarchia, il reale nemico degli insorti.
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Il Genocidio Vandeano - Prefazione di Jean Meyr e presentazione di Pierre Chaunnu - Reynald Secher - L'accurata ricostruzione di un episodio "marginale" della Rivoluzione dell'Ottantanove rivela le conseguenze drammatiche dell'ideologia che la anima, per cui un'intera regione della Francia è fatta oggetto di un'operazione di genocidio, cioè di annientamento programmato di tutta la popolazione colpevole di non accettare la singolare libertà portata dal nuovo regime.
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La Guerra di Vandea e il Sistema di Spopolamento - Introduzione, presentazione, cronologia, bibliografia e note di Reynald Secher e Jean-Joël Brégeon - Gracchus Babeuf - La guerra di Vandea e il sistema di spopolamento, risalente al 1794 e scritto da Gracchus Babeuf, padre del comunismo, è
sicuramente un'integrazione importante al libro di Secher Il genocidio vandeano, ed è stato riportato alla luce dallo stesso Secher (se ne conoscevano prima tre copie al mondo, di cui due nell'URSS sovietica), che ha raccolto una massa imponente di dati. Babeuf accusa la Convenzione e Robespierre di perpetrare in Vandea un vero genocidio, impiccando, sgozzando, annegando, fucilando, incendiando, violentando, torturando e saccheggiando una popolazione per lo più inerme. L'esecutore materiale di tale infamia, il truce Carrier ne dava orgogliosi annunci alla Convenzione: donne da ammazzare perché "solchi riproduttori di mostri", bambini da ammazzare perché "briganti o futuri briganti"; si collezionavano teste come trofei, si conciava la pelle umana per farne oggetti e indumenti. Il libro è, infatti, un documento dal vivo, impressionante per la puntigliosità della ricostruzione e la carica morale, in cui si esprime tutta la delusione di un rivoluzionario di fronte ad una rivoluzione che aveva mostrato il suo volto peggiore. Perché tanto odio, tanta ferocia? In fin dei conti la Rivoluzione aveva pure, in parte, affermato in partenza dei valori positivi, come la proclamazione dei diritti dell'uomo. Poi però col Terrore giacobino saltò ogni controllo, i concetti di bene e di male persero qualunque valore, per trasformarsi nell'arbitrio della fazione al potere. E tutto a quel punto, anche la barbarie più atroce, parve legittimo strumento per affermare l'idea. E' stato falsamente scritto che la Vandea si sarebbe sollevata per l'azione degli aristocratici e del clero, che intendevano conservare i proprio privilegi in opposizione all'egualitarismo giacobino. E' falso perché é abbondantemente documentato che la ribellione nacque dal basso, dalla coscienza popolare e che anzi molti aristocratici preferirono fuggire all'estero piuttosto che esporsi in prima persona. Quella di Vandea fu in realtà una ribellione in massima parte religiosa, il cui seme non remoto era stato sparso dalla predicazione in quella regione di Maria Grignion de Montfort. Ecco ciò che uno dei capi vandeani, Charette de la Contrie, oppose all'astratto dogma giacobino della "Nazione" intesa come il nuovo stato padrone, come il nuovo Dio: "La nostra è una patria che sentiamo sotto i nostri piedi e non, come i signori di Parigi, nel cervello; patria è per noi ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi e che vogliamo che anche i nostri figli possano amare". Questa iniziativa editoriale, per concludere, è costata a Secher la carriera universitaria; i nipotini di Rousseau e di Robespierre se non hanno più ghigliottine si arrangiano con i concorsi... |
Indagine sul Mondialismo. Il diavolo probabilmente - Mario Di Giovanni - € 15,49Chi sono i veri reggitori del mondo? Chi manovra fenomeni mondiali quali la denatalità, l’aborto e l’immigrazione? Di Giovanni, attento studioso del problema mondialista, in questo testo analizza da vicino i centri di potere che stanno imponendo una nuova dominazione mondiale, fondata su una visione materialista e edonista dell’uomo. Oltre alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale, sono soprattutto le lobbies che dominano gli USA ad essere prese in esame. “L’America è attualmente amministrata da un gruppo, che chiameremo Liberal Eastern Establishment, costituito da alcuni dei più ricchi finanzieri statunitensi e da certi dirigenti liberali della stampa, dell’esercito e della politica. Questo gruppo domina sia i partiti politici degli Stati Uniti sia le più grosse banche e multinazionali americane. Le più importanti organizzazioni politiche che lo rappresentano sono il Council on Foreign Relation (CFR) e la Trilateral Commission. Questo gruppo controlla la politica statunitense dagli anni 20, ed è strettamente collegato con altri gruppi internazionalisti impegnati nel raggiungimento di un unico governo mondiale…”
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Il Mistero della Sinagoga Bendata - Introduzione di Antonio Livi - Enrico Maria Radaelli - € 30,00 Il testo, che si avvale dell'introduzione di monsignor Livi, docente ordinario all'Universita' Lateranense, affronta, in termini metafisici, storici, gnoseologici, logici, estetici ed esegetici il tema della relazione tra Gesù (e quindi la Chiesa) e gli ebrei e sostiene l'assurdità logica e la pericolosità teologica di promuovere incontri fra le tre religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo e islam); ciò, sempre sostiene l'autore, per la ragione che il Dio dei cristiani o e' il Dio - Trinita' o non è per cui non è possibile dialogare con ebrei e islamici che negano appunto la Trinità, dialogo che rischia oltretutto di ingenerare nell'opinione pubblica cattolica il relativismo dogmatico assuefacendola all'errore o addirittura contribuendo a diffonderlo. Contrastando il Concilio Vaticano II che, nonostante si sia presentato come concilio pastorale, ha tolto fondamento teologico all'accusa generalizzata di deicidio contro gli ebrei, Radaelli sostiene invece che sia il Nuovo Testamento, che tutta la tradizione cattolica hanno e giustamente sostenuto tale accusa per 1962 anni e che dunque bisogna continuare a sostenerla; inoltre è da rivendicare e ribadire la tesi - contrastata da innovatori postconciliari - della sostituzione: cioè la Chiesa ha sostituito, nel piano della salvezza, Israele, la sinagoga bendata, appunto perché Israele ha deliberatamente respinto la missione di Cristo chiudendo gli occhi di fronte alla verità. L'unico Israele che oggi ha senso nel piano della salvezza è quello degli ebrei come Pietro e Paolo che hanno creduto in Gesù ed hanno annunciato la salvezza in nome suo, quello che per secoli ha poi fatto la Chiesa cattolica guidata dal magistero dei Papi. Tutta la Chiesa prima del Concilio (duemila anni di vita caritativa) è messa sotto accusa da una Chiesa post conciliare (pochi decenni di inutile ecumenismo); non a caso solo oggi si trovano, per la prima volta nella storia di tutta la Chiesa, dottrine da eliminare, sacre Scritture da correggere, atti di cui chiedere perdono; la Chiesa di ieri è giudicata, irrisa, perseguitata da una Chiesa di oggi. A questo proposito Radaelli pone un dilemma: O pentirsi dell'insegnamento di quarant'anni (post - Vaticano II) o di quello di duemila.
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Negare la Storia ? Olocausto : la falsa "convergenza delle prove" - Carlo Mattogno - Carlo Mattogno, in «Negare la storia», esamina le principali critiche che vengono mosse al revisionismo storico e gli argomenti fondamentali che vengono addotti a sostegno della realtà dell'olocausto, dimostrando che le une sono storicamente inconsistenti quanto gli altri, ed evidenzia le metodiche capziose cui quelli che si oppongono al revisionismo sono costretti a ricorrere per mancanza di solidi argomenti. Il libro è dedicato a tutti quelli che, senza avere alcuna idea della storiografia revisionistica, invocano su di essa i rigori di leggi speciali per tacitarla perchè, come impone il politicamente corretto, essa esporrebbe tesi aberranti.
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Oro - Hugo Wast - Nella prima edizione italiana del 1936 (Oro era stato pubblicato in Argentina l'anno precedente) il traduttore presentava il libro come "un formidabile romanzo sociale, impastato d'attualissima realtà..." L'attualissima realtà era - ed è - il dominio dell'oro, l'impero planetario delle oligarchie finanziarie. "L'immensa lotta che Wast descrive, con respiro di poema epico, ha l'eternità e il patos del cozzo della materia contro lo spirito, della città di Satana contro la città di Dio, di Mosca, Londra, Ginevra contro Roma, di Wall Street contro piazza san Pietro."È l'epopea che viviamo. L'introduzione italiana non nasconde una diversa e più chiara definizione di quel mondo della "materia" che muove guerra alla "civitas Dei":....lo scoppio furibondo dell'odio ebraico, massonico, bolscevico, capitalista". Era lo stile fascista della comunicazione sociale: slogan politici con aggettivazioni "composte". Stile rozzo, ma istruttivo. È chiaro che il primo aggettivo, "ebraico", crea problemi gravi per il lettore dei nostri giorni: l'argomento resta innavicinabile. Dunque è innegabile che questa riedizione, a oltre sessant'anni dalla prima pubblicazione in lingua italiana, proceda su un campo minato. Del resto una tale materia, la dittatura invisibile della finanza sulla vita dei popoli, deve pur essere restituita alla verità della storia. Hugo Wast è lo pseudonimo di Gustavo Martinez Zuvirià. Nasce nel 1883 in Argentina, a Cordoba. Fu tra i pochissimi scrittori argentini capaci di vivere della loro penna (aveva abbandonato anche la professione forense) e alla fine del suo cammino di letterato, tradotto ai quattro angoli del mondo e adottato in molti collegi e università degli Stati Uniti per lo studio della lingua spagnola, Wast era diventato uno dei più grandi scrittori tra le due guerre, con un posto d'onore nella letteratura argentina. Nel 1934 fu nominato ministro della giustizia e della pubblica istruzione. Nel 1954, in clima di persecuzione ai danni della Chiesa, il libero muratore Pèron destituì Martinez dalla carica di direttore della biblioteca nazionale e abolì la legge sull'insegnamento religioso di cui era stato artefice. Nel 1962 muore a Buenos Aires.
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Il Ritorno della Magia. Una sfida per la società e la Chiesa - A cura di Massimo Introvigne - CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) - Il testo fa il punto sugli studi relativi al mondo dei nuovi movimenti magici e propone interpretazioni in ordine alla loro natura e alle ragioni della loro diffusione. L'approccio è interdisciplinare e consente di cogliere le indicazioni della sfida magica sul piano filosofico, politico, psicologico, psichiatrico, della ricerca storica e teologica e dell'azione pastorale. I contributi, dopo un'introduzione di monsignor Casale, sono: "Il ritorno alla magia: una 'sacra' rappresentazione: lo scenario, gli attori, la trama", di Massimo Introvigne; "Dopo Marx, i maghi? La riscoperta del pensiero magico in una cultura postmarxista", di Giovanni Cantoni; "Maghi da legare? Psichiatria, psicologia del profondo ed esoterismo", di Ermanno Pavesi; "Il New Age e la riscoperta della magia", di Michael Fuss; "Questione meridionale e questione magica: miti e realta' della magia nel Meridione", di Corrado Guerre; "Sherlock Holmes e il caso delle fate: sir Arthur Conan Doyle e le fotografie delle fate", di Michael W. Homer; "I cattolici e la sfida dei nuovi movimenti magici", di monsignor Casale.
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Selvaggi con Telefonino - Maurizio Blondet - Il testo descrive, in modo suggestivo, un’ antichissima società umana, collocabile all’inizio del tempo, molto progredita spiritualmente, socialmente e tecnologicamente; la sua repentina caduta; la lenta, faticosa, risalita fino agli elevati livelli della nostra civiltà europea di qualche decennio fa; poi nuovamente un declino, che si avvicina al crollo, e siamo nella realtà di oggi. Il selvaggio col telefonino è l’immagine del nostro scadimento come popolo: non è che torniamo alla barbarie (magari), ma affondiamo ogni giorno di più nell’amoralità, nella volgarità, nella bassezza soddisfatta, nell’ignoranza compiaciuta, nella grettezza e mancanza di rigore - mentale prima che morale. Questo genere di regresso è avvenuto nella storia d’Italia per l’abdicazione o la corruzione delle classi dirigenti, il contentarsi di essere quello che già siamo, il non chiedere più niente a noi stessi. E’ la dittatura collettiva del «fellah» urbanizzato. «Fellah» è la parola egiziana che indica il bracciante agricolo, in Italia il «cafone». Il cafone d’oggi ha il telefonino (o la Mercedes, o la laurea alla Bocconi) ma la sua mente resta quella dello zappatore. Il suo repertorio di curiosità e di ambizioni resta limitatissimo: il sesso, il «mangiare», il «vestire», il calcio, sono tutto ciò che esige dalla vita. Questo tipo umano è estraneo alla cultura, all’arte, al pensiero, alle attività umane alte che costituiscono la civiltà; per lui sono inutili, e ne frena e ne soffoca la comparsa nella società. Come lo zappatore quando va alla fiera del paese, diffida dei competenti, degli intelligenti, e in generale della complessità della vita, mentre dà cieca fiducia ai venditori di amuleti: è lui che ha arricchito le infinite Vanna Marchi della nostra vita collettiva, politica, mediatica e spettacolare. E’ lui che impone il suo «stile»: la maleducazione, la rozzezza, la vile violenza e la svaccata ineleganza che chiama «Made in Italy». Questo libro tenta di essere un manuale di aristocratizzazione, di ri-educazione alla civiltà, che dichiara il suo debito, tra gli altri, al filosofo-educatore della modernità, Ortega y Gasset. Non esorta a tornare solo all’etica, ma anche all’estetica: al capire che certe azioni tipicamente italiane, prima che delinquenziali e disoneste, sono «brutte», ignobili, volgari.
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Sergio Ramelli. Una storia che fa ancora paura - Guido Giraudo - "Fa paura, ancora oggi, pensare a giovani studenti di Medicina che spappolano il cranio di un ragazzo di 18 anni a colpi di chiave inglese. Ma fa ancora più paura scoprire che lo fecero, non in preda all'ira, al rancore o alla paura, ma lucidamente e freddamente solo per obbedire ad una logica "politica", seguendo precise direttive teorizzate da "istanze superiori". Gli aggressori neppure conoscevano l'aggredito, eseguivano ordini di "annientamento" ideologico del nemico" (dalla prefazione di Guido Giraudo).
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La Sfida della Reincarnazione - A cura di Massimo Introvigne - CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) - La sfida della reincarnazione prende spunto da uno dei dati più allarmanti e meno conosciuti del panorama religioso italiano contemporaneo: da un quarto a un terzo degli italiani, compresi molti cattolici, crede nella reincarnazione (e la percentuale è ancora maggiore fra i giovani, come emerge da indagini sociologiche di cui viene dato conto per la prima volta in questo volume). Su un invito del CESNUR, il Centro studi sulle nuove religioni, un centro di formazione e di ricerca sulla nuova religiosità contemporanea di fama mondiale, un gruppo di specialisti di diverse discipline risponde a quesiti formulati da monsignor Casale, presidente del CESNUR, che, nella sua introduzione, spiega come e perché la credenza nella reincarnazione si sia diffusa in Occidente e qual e' la risposta della chiesa cattolica. Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, ricostruisce la storia della "via occidentale" alla reincarnazione, che incontra a più riprese le Nuove Religioni e gli ambienti massonici, spiritici, teosofici. Padre Gaetano Favaro, specialista di religioni orientali presso il PIME di Milano, mostra le radici della credenza nella reincarnazione nell'induismo e nel buddismo. Don Ernesto Zucchini co-fondatore del GRIS (Gruppo di ricerca e di informazione sulle sette) descrive i tragitti, insieme semplici e insidiosi, della propaganda reincarnazionista. Ermanno Pavesi, psicologo, mostra il contributo che alla credenza nella reincarnazione hanno dato alcune correnti della psicologia del profondo e insieme il carattere assolutamente infondato della tesi secondo cui esisterebbero "prove" scientifiche della reincarnazione. Infine il teologo Piero Cantoni confuta punto per punto le tesi, oggi di moda, secondo cui la credenza nella reincarnazione sarebbe compatibile con la scrittura e con la fede cristiana e sarebbe stata persino condivisa dai cristiani dei primi secoli.
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Il Socialismo come Fenomeno Storico Mondiale - Presentazione di Aleksandr Solzenicyn e Rino Camilleri - Igor Safarevic - € 21,00L'autore Igor Safarevic è stato un autorevolissimo membro dell'Accademia russa delle Scienze, nonché matematico di fama mondiale e amico di Soltzenicyn. E' questo un testo di filosofia della politica, pervenuto in Occidente tramite il samizdat e tradotto in italiano con il titolo di Il socialismo come fenomeno storico mondiale. Come mai un matematico aveva deciso di misurarsi in un campo non suo? La risposta ci viene data dall'autore stesso, che nell'introduzione afferma: "gli storici,i filosofi e i letterati o erano morti o erano nei gulag o erano in esilio; il fardello della verità era caduto sulle spalle degli scienziati, i quali avevano dovuto improvvisarsi 'esperti' e raccogliere il testimone per le generazioni future". Inoltre Safarevic stesso avverte che i limiti del libro sono da attribuire alle scarse possibilità di ricerca, sia come tempo a disposizione, sia come bagaglio culturale pregresso, sia come disponibilità di documentazione. A questo proposito è da ricordare che Safarevic aveva dovuto lavorare con quel che aveva trovato in patria. Malgrado ciò il libro è un'opera fondamentale, di quelle eterne. In esso infatti, partendo dalla giusta considerazione che, malgrado settant'anni di orrori (e orrori ben noti anche in Occidente), il comunismo continua ad esercitare un'attrattiva formidabile su una rilevante fetta dell'umanità, l'autore ha individuato nella "tentazione socialista" una costante sempre presente nell'animo umano. Cominciando da Platone, anzi ancora prima: dagli antichi imperi totalitari come quelli inca e atzeco. L'analisi di Safarevic, spietata e lucida come la mente di un matematico,si dipana per secoli fino ai giorni nostri e mostra innopugnabilmente il radicamento della tentazione comunista nella parte oscura della coscienza umana.
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Stare con Putin ? - Maurizio Blondet - L’eurocrazia di Bruxelles, la stessa che vuole la Turchia ed Israele in Europa, vuole tenerne la Russia fuori. È una prova in più della sudditanza della burocrazia oligarchica europea ai poteri forti "americani". È infatti Zbigniew Brzezinsky, ossia il Council on Foreign Relations, ad aver elaborato il progetto di separare fisicamente la Russia dall’Europa, circondandola di "democrazie colorate" (Ucraina, Georgia, etc.) filo-americane appositamente create e finanziate. La colpa di Putin è di aver ridato alla Russia le materie prime che i poteri finanziari occidentali avevano comprato a un centesimo del loro valore durante le cosiddette "privatizzazioni" di Eltsin. Il caso Yukos è esemplare: un mafioso di nome Khodorkovsky comprò di fatto l’intero patrimonio energetico ex-sovietico (valore di Borsa, 19 miliardi di dollari) con 250 milioni anticipatigli dai Rothshild di Londra. Da quando Putin ha messo in galera Khodorkovsy e costretto alla latitanza altri "oligarchi" suoi pari, il capo del Cremlino ha smesso di piacere: non è democratico, disprezza i diritti umani, massacra i ceceni, fa uccidere la Politkovskaya, fa avvelenare Litvinenko e così via. E va tenuto lontano dall’Europa. La nostra tesi è ovviamente il contrario. Se c’è un destino manifesto per l’Europa dopo il crollo sovietico e dopo l’11 settembre, è che deve integrare la Russia. E precisamente la Russia di Putin, il solo leader, apparso dopo tanti anni, che difenda l’interesse nazionale invece di quello delle lobby globali.
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I Templari - Règine Pernoud - La storia dei Templari, i monaci cavalieri del XIII secolo, e' stata illuminata dal contributo di Regine Pernoud, medievalista di fama mondiale. La Pernoud ci descrive l'epopea (dalla nascita dell'ordine, tra il 1119 e il 1110, al suo scioglimento, nel 1314) di questi formidabili cavalieri, temutissimi ed ammirati dagli stessi musulmani, uomini religiosissimi che non avevano nulla da spartire con "mitici" Templari creati dalla fantasia di conventicole esoteriche e società segrete, soprattutto a partire dall'eta' dei "Lumi", intenti ad "allacciarsi il mantello" bianco e rosso, in fila "con cortesia e pace" - come voleva la Regola - alla mensa, dove "le misure erano uguali" e si mangiava solo quello che c'era. Poi a cavallo in silenzio. Tutti i fratelli erano obbligati ai voti di povertà, castità ed obbedienza, cui aggiunsero il quarto della lotta senza quartiere contro i nemici di Dio. L'Ordine del Tempio riuscì a conciliare due attività che sembravano incompatibili: la vita militare e quella religiosa. Nel XIII secolo la difesa della Terrasanta peso' principalmente sui Templari. E su ventitrè gran maestri, ben tredici morirono con le armi in pugno. Ventimila il totale dei caduti. Nella battaglia che chiuse l'epopea delle crociate, a san Giovanni d'Acri il 28 maggio 1291, s'immolarono nella fortezza fatta crollare sui saraceni, mentre cadevano anche maestri dei Giovanniti e del Santo Sepolcro. Rifugiato definitivamente in Europa, l'Ordine doveva suscitare sospetti e l'invidia dell'imperatore Federico II e del re di Francia Filippo il bello. Quest'ultimo, nel 1307, favorito dalla debolezza del Papa Clemente V (francese) ad aprire un'inchiesta sull'Ordine, fece arrestare a sorpresa, senza attendere il giudizio di Roma, il gran maestro Jacques de Molay e altri 138 cavalieri. Sotto tortura confessarono i crimini poi inutilmente ritrattati. Mentre il Papa, con la bolla Vox in excelso sopprimeva l'Ordine, Filippo, nel maggio 1314, li bruciò sul rogo come "relapsi".
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Tra Leghe e Nazionalismi. «Religione civile» e nuovi simboli politici - A cura di Massimo Introvigne - CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) - L'espressione "religione civile" è stata utilizzata per descrivere fenomeni diversi: da una parte l'ingresso di forze esplicitamente religiose nella vita politica, dall'altra il "farsi religione" della politica attraverso la sacralizzazione del suo linguaggio, dei suoi simboli, dei suoi "riti". Fenomeni diversissimi, dal patriottismo americano alla socialdemocrazia svedese, sono stati così ricondotti alle categorie della "religione civile". Questo volume curato dal CESNUR - il Centro studi nuove religioni, che si e' imposto come uno dei maggiori organismi europei nel settore della ricerca sui multiformi aspetti della religiosità contemporanea, mette a confronto diverse situazioni nazionali e formula l'ipotesi che il concetto di "religione civile" possa aiutare a comprendere fenomeni di grande attualità come il riemergere dei nazionalismi e l'ascesa in Italia della Lega Lombarda e della Lega Nord. Dopo un'introduzione di Michele Vietti, già consigliere comunale e membro della Commissione cultura del comune di Torino, Elisabeth Peter, del Pontificio Consiglio per il dialogo con i non credenti, fornisce anzitutto alcune preziose categorie di giudizio sulla "religione civile" dal punto di vista cattolico e affronta quindi casi emblematici degli Stati Uniti, della Svezia, del Giappone e della nuova Russia post comunista. Benjamin Beit-Hallahmi, professore presso l'università di Haifa, analizza il caso Israele e i rapporti fra religione e politica nella vita civile e nei partiti israeliani, in relazione anche al loro atteggiamento sui problemi della pace in Medio Oriente e dei territori occupati. Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, e Luigi Barzano, sociologo dell'Università di Torino, propongono un ampio confronto fra le teorie della "religione civile" e la storia, i programmi, il linguaggio e lo spessore sociologico della Lega Lombarda e della Lega nord, chiedendosi,a titolo di ipotesi interpretativa, se non ci si trovi di fronte a un'ennesima forma nuova di "religione civile".
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- Thomas Molnar : Due imperi
Maurizio Blondet : Bin Laden e Bush: due famiglie, stessi affari
Maurizio Blondet : Americanismo
Emilio Artiglieri : Sovranità della famiglia e libertà dal divorzio
Mario Spataro : Disintegrazione della famiglia e declino della figura paterna
Gli Iron Maiden : citazionisti o qualcosa di più?
Matteo D’Amico : La "tragoedia" della scuola italiana
Piero Vassallo : Il monoteismo primordiale
Piero Vassallo : Abbagli e fraintendimenti intorno alla dottrina del diritto naturale
Piero Vassallo : Giovanni Gentile interprete del Rinascimento italiano - Certamen XVIMaurizio Blondet : Chi è l’Anticristo?
Maurizio Blondet : Uno strano attentato
Maurizio Blondet : La Chiesa dopo lo scandalo
Maurizio Blondet : Il "mandato di cattura europeo"
Maurizio Blondet : Il nemico di Bush: l’euro, ossia l’Europa
Piero Vassallo : Giovanni Gentile tra la modernità e la metafisica
Piero Vassallo : Edith Stein: per uscire dalla cultura della morte
Piero Vassallo : Le ragioni degli oppositori tomisti a Maritain
Gustave Thibon, Primo Siena, Dino Frescobaldi, Marcel De Corte : Dossier su Charles Maurras - Certamen XVSiro Mazza : Lo spirito shivaita all’inizio del terzo millennio
Alessandro Massobrio : Malattie della mente e malattie dello spirito
Cecilia Gatto Trocchi : L’anima inquieta dell’Occidente
Giuseppe Franzo : Psychedelic trance. Il nomadismo spirituale contagia i "figli di Israele"
Maurizio Blondet : Sulla "filosofia politica" israeliana
Maurizio Blondet : L’illusione globale è finita?
Maurizio Blondet : Il globo è in deficit
Piero Vassallo : Maria Adelaide Raschini di fronte alla crisi dell’Occidente
Piero Vassallo : Francesco Orestano, protagonista dell’insorgenza cattolica contro l’irrazionalismo - Certamen XIVSiro Mazza : Sul primato della civiltà occidentale
Maurizio Blondet : U.S.A.: "arroganza" o "solitudine"
Maurizio Blondet : Ha un futuro l’Europa?
Siro Mazza : La calata dei barbari "verticali"
Maurizio Blondet : L’eleganza come apostolato
Maurizio Blondet : Blade Runner, la domanda primaria
Piero Vassallo : U.S.A.: il mito del "grande satana"
Piero Vassallo : Perversione sensuale e violenza insensata
Piero Vassallo : L’autorità di popolo e la sovranità oligarchica - Certamen XII - XIII (numero doppio)Siro Mazza : La destra irretita dal nichilismo
Pietro Giubilo : La tradizione italiana e le sue parodie
Piero Vassallo : Neodestri e cantoniani
Thomas Molnar : Dalla gnosi all’utopia
Lorenzo Dini : La rivoluzione utopia realizzata
Maurizio Blondet : Osservatorio internazionale - Certamen XISiro Mazza : Immigrazione, cosmopolitismo e universalismo
Emmanuel du Chalard, Marcello Veneziani, Fausto Gianfranceschi : Editoriale su Giovanni Volpe
Paola Massucco, Lorenzo Dini, Maurizio Blondet, Luigi Copertino : Editoriale su liberismo e globalizzazione
Gianandrea de Antonellis, Piero Vassallo, Cecilia Gatto Trocchi : Dossier sull’insorgenza sanfedista - Certamen IX - X (numero doppio)Giuseppe Franzo : La crociata contro gli Albigesi
Piero Vassallo : Le intuizioni neopagane di Simone Weil
Paola Massucco : Ernst Jünger il teorico della dissoluzione psichedelica
Cecilia Gatto Trocchi : Nomadi spirituali
Siro Mazza : Sacrifici umani politically corect - Certamen VIIISiro Mazza : L’antisemitismo illuminato
Giovanni Torti : La Germania profonda
Alessandro Massobrio : Echi manzoniani della leggenda nera
Riccardo Pedrizzi : Rilanciare la dottrina sociale della Chiesa
Claudio Bernabei : La filosofia dei centri sociali
Attilio Mordini : "Il veltro"
Piero Vassallo : Rosmini ed Hegel, il filosofo contro il guru - Certamen VIIMaurizio Blondet : D’Alema è un comunista
Curzio Nitoglia : Il principio di non contraddizione e la gnosi
Francesco Bonanni di Ocre : Federico II
Alessandro Massobrio : Gandhi l’intoccabile - Certamen V - VI (numero doppio monografico)Piero Vassallo : La gnosi del sottosuolo
- Certamen III - IV (numero doppio)Siro Mazza : Sade, o della coerenza
Piero Vassallo : L’iniziato rimette l’eskimo
Ermanno Labagnara : Stupro e pornowere - Certamen II - EsauritoLugi Ceccarini, Jean Baptiste Geoffrey, Christian Lagrave, Faust Bradescu, Jacques Anisson du Perrou : Dossier monarchia tradizionale
Dove trovare i libri Effedieffe;
Roma: Europa Libreria Editrice
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